Una mattinata dedicata al mondo della scuola, ai dirigenti scolastici prima e ai maturandi poi. È quella che lo scorso lunedì ha visto il vescovo impegnato insieme alla responsabile dell’Ufficio scuola diocesano, Simona Santoro, nell’auditorium Santa Scolastica. Un incontro inserito nel percorso di conoscenza reciproca con le realtà del territorio che don Vito ha avviato subito dopo la sua ordinazione. Ma non si tratta di un semplice obbligo burocratico: «Mi interessa ciò che accade, ciò che si vive, ciò che si spera in questo territorio – ha spiegato don Vito ai dirigenti – e sono tifoso per davvero di ciò che vi sta più a cuore».
Un’apertura con la quale il nuovo vescovo ribadisce che la Chiesa non può essere pensata da un’altra parte, negli ambiti liturgici o rituali, ma sempre dove sono le persone. Senza credere che la presenza sia per sé stessa risolutiva dei problemi, ma per condividere le fatiche, le domande, le speranze che emergono. Don Vito ha parlato del valore educativo della scuola, delle difficoltà che questo approccio assume nel panorama contemporaneo, della fatica che molti insegnanti fanno ad assumere questa prospettiva nel loro lavoro. Ma ha anche sottolineato la possibilità di essere una forza contagiosa e positiva, capace di evidenziare i punti di forza e farsi carico delle fragilità. Magari lavorando in rete, per sviluppare insieme vie di uscita che possono migliorare la condizione del territorio e dei giovani.
Ragazzi che a don Vito hanno aperto il cuore, avviando un dialogo importante e ricco. Alcuni in maniera più provocatoria, come è proprio dell’età, altri con maggiore timidezza, con tutta l’emozione di parlare a un vescovo. Le domande sono state le più diverse: da quelle sportive a quelle più impegnative riguardo, l’aborto, l’eutanasia, il senso del peccato.
A tutti il vescovo ha risposto partendo dalla propria esperienza, sfuggendo così ad un approccio accademico anche dove i problemi si fanno difficili. Don Vito ha parlato molto della figura di Gesù, di quanto la fede per lui sia stata il motore di tante scelte. «Non fatevi scarabocchiare la vita, ma siate sempre voi i protagonisti», ha detto esortando i ragazzi a cercare esperienze di vita al di fuori di loro stessi, attraverso il dialogo, l’ascolto, l’incontro. Don Vito ha spiegato di trarre ispirazione da san Francesco, dal modo in cui comprese il senso delle cose dall’incontro con l’altro. E su questo filo il vescovo ha lasciato la porta aperta alle ragazze e ai ragazzi presenti in sala, invitandoli a chiamarlo, a tenersi in contatto.