Quasi un ritorno alla tradizione la trentaquattresima edizione della Maratona di Primavera di ieri. Infatti, la colorata iniziativa, che coinvolge il mondo delle scuole paritarie presenti nella diocesi di Rieti, si è svolta recuperando alcune modalità del passato. Lo scopo è sempre quello di raccontare la specifica esperienza educativa e umana della scuola cattolica, anche in anni che vedono, per diversi motivi, la chiusura di alcune realtà. C’è la crisi demografica, che accentua la competizione per le iscrizioni anche tra le scuole pubbliche, e c’è un panorama economico sempre più incerto che per forza di cose penalizza l’istruzione paritaria.
Nulla, però, che possa mettere in discussione la capacità delle scuole cattoliche di essere punto di riferimento nell’educazione, soprattutto dei più piccoli. E allora la Maratona di Primavera pare voglia dire che non è affatto il caso di mollare la presa, ma di rilanciare, di mantenere un presidio, una luce accesa. Un messaggio che dalla manifestazione arriva forte e chiaro. «Coincidenza vuole che la Maratona si svolga quest’anno in coincidenza con la festa della Mamma», spiega Simona Santoro – responsabile dell’Ufficio Scuola diocesano, che collabora all’organizzazione con le scuole dell’infanzia “Divino Amore” e “Maraini” di Rieti e “Santa Chiara da Fiuggi” di Santa Rufina. «Al di là dei momenti d’allegria, l’iniziativa intende celebrare la sinergia tra comunità scolastica e famiglie, che sono al centro del progetto educativo».
Dopo il ritrovo mattutino presso la Basilica di Sant’Agostino, per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Vito Piccinonna, il programma ha visto la consueta sfilata dei cortei scolastici per le vie del centro storico. Una parata in piena regola, con banda e majorette, che ha fatto una prima tappa presso il cortile del “Divino Amore” per condividere la colazione. È stato quindi raggiunto il centro commerciale Perseo per l’inaugurazione di un parco inclusivo: una partecipazione che racconta l’integrazione delle scuole cattoliche nella vita comunitaria.
Il pranzo al sacco è stato consumato al campo di atletica “Guidobaldi” dove, nel primo pomeriggio, hanno avuto luogo le esibizioni dei bambini. Una modalità già sperimentata in passato, con le performance degli alunni capaci di coinvolgere anche al di là della stretta cerchia delle famiglie. Una novità è invece quella del presentatore dell’evento: «Quest’anno – spiega Simona – abbiamo scelto uno studente del Liceo Classico. Per dire che occorre affidarsi ai giovani, che hanno le antenne giuste per il loro tempo e possono aiutare ciascuno a sintonizzarsi».
Non viene però meno il valore della testimonianza. La manifestazione è stata infatti dedicata alla memoria della maestra Adele Cesaretti, che ha lasciato un’impronta significativa nella comunità, e un esplicito riconoscimento è stato rivolto anche a suor Beatrice Martelli. L’Istituto Bambin Gesù, di cui è stata preside per tanti anni, non è più in attività, ma è all’intraprendenza della religiosa – assieme a quella di suor Germana che è stata per tanti anni superiora delle suore Oblate dell’istituto di via Garibaldi – che si deve la Maratona di Primavera, che anno dopo anno si conferma una grande festa della famiglia.
Il tutto non sarebbe ovviamente possibile senza la sinergia di tanti: delle religiose e delle insegnanti, ovviamente, ma anche delle famiglie che credono all’iniziativa, e delle mamme in particolare che quest’anno provvedono all’animazione della Messa formando il coro. E poi gli sponsor e le istituzioni, che supportano l’organizzazione anche nello svolgimento dei necessari adempimenti. Un bel segno, a pensarci, di collaborazione tra Chiesa e società con al centro i più piccoli, che fa della Maratona di Primavera un simbolo dell’importanza delle scuole cattoliche nella costruzione di una comunità forte e unita.