È il santo più famoso al mondo, il patrono d’Italia e per i reatini il “faro spirituale” di questa valle. Quale migliore scelta che dedicare a lui l’iniziativa che le scuole cattoliche hanno voluto prendere quest’anno per coinvolgere più da vicino le famiglie attraverso un’esperienza teatrale?
E così per mesi i genitori che, all’interno dei vari istituti paritari reatini gestiti dalle suore, hanno raccolto l’invito dell’iniziativa di ampio respiro coordinato dall’Ufficio Scuola della Chiesa di Rieti e si sono cimentati nel mettere in scena il più noto dei musical dedicati a Francesco d’Assisi: Forza venite gente.
Fra le migliaia di esecuzioni amatoriali in oratori, parrocchie, associazioni, scuole e gruppi vari del fortunato spettacolo di Paulicelli, dagli anni Ottanta ad oggi, chissà se ce n’e mai stato uno in cui, a cantare, recitare e danzare sul palco, ci fossero tutti papà e mamme…
Un sogno che le dirigenti scolastiche di tutte le scuole paritarie della diocesi hanno voluto rendere realtà attraverso un programma educativo-didattico partito all’inizio dell’anno scolastico con la festa della scuola sul Terminillo organizzata dal comitato genitori “ai confini della famiglia”.
La manifestazione è infatti inserita in un progetto scolastico triennale, che vede le scuole paritarie mettersi per la prima volta “in rete” per approfondire la figura e l’opera di san Francesco nel nostro territorio, convinte dell’importanza del dare unità e forza al processo didattico. Un complesso di azioni che pone al centro la Scuola come luogo di accoglienza e di confronto nelle diversità culturali, etniche e religiose, luogo in cui tutti i bambini e le loro famiglie si sentano accettati nelle loro diversità imparando a prendersi cura l’uno dell’altro.
Del resto, ha detto il vescovo Domenico, primo promotore e sostenitore dell’idea, salendo a fine spettacolo sul palcoscenico del “Flavio” per portare, assieme alla prefetto Reggiani, il saluto finale, quella raccontata dal celebre musical è la vicenda di un padre in difficile rapporto col figlio, visto che i dialoghi sono giocati tutti sull’ironico “cinismo” di Pietro Bernardone nella totale incomprensione della folle scelta del suo Francesco.
E nel dar vita in modo allegro a questa vicenda si sono cimentati dei genitori: facendoci capire, ha detto monsignor Pompili, «che quando dei genitori per primi si mettono in gioco possono realizzare qualcosa di grande per i più piccoli».
Doppio appuntamento al Teatro Vespasiano il 23 maggio, uno pomeridiano e uno serale. Si sono davvero messe in gioco le famiglie delle sei scuole paritarie reatine, cimentandosi per mesi nelle prove, coordinati dalle religiose e da oltre sessanta genitori, che hanno impegnato tante serate vissute non senza fatica ma con uno spirito di grande gioia e amicizia tra persone che, senza essere professioniste, si esercitavano nei dialoghi, nelle coreografie, nel canto.
Il copione ufficiale di Forza venite gente, con qualche adattamento e in versione ridotta, ha avuto anche un prologo tutto locale, a sottolineare il valore del “Francesco da Rieti” con cui si sta insistendo nel recuperare l’identità francescana della terra reatina: ecco allora, prima di partire con la ballata di apertura, un simpatico scambio di battute di reatini che vogliono richiamare la centralità del santo che ha lasciato la più profonda impronta spirituale in questa valle, e la “testimonianza” dei tre principali santi francescani del territorio (Filippa Mareri, Felice da Cantalice, Giuseppe da Leonessa).
Bravi tutti gli interpreti, cominciando dai due protagonisti dei dialoghi, Luca Santori nel ruolo di Pietro Bernardone e la pimpante spalla suor Patrizia Cimmino nei panni della “Cenciosa”, e poi i due papà alternatisi nel prestare in canto la voce al personaggio di Francesco, Claudio De Santis e Danilo Formichetti, e ancora la giovanissima Mariana Ottaviani (Chiara), Valentina Onofri (Provvidenza e Povertà), Domenico Ottaviani (Lupo), Manuel Baldi (Diavolo), e Annalisa Blasetti (Morte e Luna). A guidare le coreografie Martina Ricciutelli e suor Kristina Gjonaj, mentre Maria Rosaria De Rossi e Paolo Paniconi hanno coordinato il canto, Alessio Angelucci e Andrea Pitoni la recitazione e i testi, le scenografie e i costumi sono stati invece curati da Desirè Proietti Lupi, Giovanni Tomassetti, Laura Cardini e Martina Di Marco, con la preziosa collaborazione della Confraternita di Misericordia di Rieti che ha messo a disposizione gli abiti d’epoca.
Su tutto il coordinamento della professoressa Simona Santoro, responsabile dell’Ufficio Scuola della Chiesa di Rieti.
Pienamente meritati, dunque, gli applausi di famiglie, clero, religiosi, autorità e numeroso pubblico intervenuto alle due rappresentazioni.